2021/05/15 - Il rover cinese Zhurong atterra su Marte

Illustrazione artistica dell’aspetto del veicolo cinese su Marte (Xinhua, 2016).

Le autorità cinesi annunciano che il rover Zhurong è arrivato su Marte, nella zona di Utopia Planitia, insieme al lander (veicolo di atterraggio) che lo trasporta. Il complesso si era sganciato dal modulo orbitale Tianwen-1 ed era partito dalla Terra, dal poligono di Wenchang, il 23 luglio 2020.

La Cina diventa così il secondo paese (dopo gli Stati Uniti) a far atterrare con successo su Marte un veicolo in grado di spostarsi sulla sua superficie.

Illustrazione artistica del veicolo orbitale cinese Tianwen-1 (fonte: CGTN).

Il modulo orbitale resta in orbita intorno a Marte per studiare il pianeta (è previsto che ci resti circa un anno marziano, ossia 687 giorni terrestri) e fare da ripetitore per ritrasmettere verso la Terra i dati del rover e mandare al rover i comandi provenienti dalla Terra.

Le notizie sono limitatissime perché il governo cinese ha deciso di non rilasciare, per ora, immagini reali o altre informazioni sul veicolo e non ha trasmesso nulla in diretta. Si sa che il rover ha una massa di circa 240 chilogrammi, è alto 1,85 m, lungo 2,6 m e largo 3 m a pannelli solari dispiegati, è dotato di telecamere e di strumenti scientifici, e ha una vita operativa prevista di almeno 90 giorni marziani (circa tre mesi terrestri). 

Il rover Zhurong sulla Terra, prima della partenza (fonte: @MarsZhurong).

Secondo l’infografica pubblicata da CGTN, l’atterraggio ha effettuato una frenata aerodinamica usando uno scudo termico e poi un paracadute, passando infine a una discesa propulsa, dopo aver abbandonato paracadute e carenatura, usando motori a razzo per scendere fino al contatto con il suolo marziano.

Schema della manovra di atterraggio.

Fonti: New York Times; CGTN; CGTN; Astronautinews.

2012/05/15 - Decollo Soyuz TMA-04M

Dalla rampa n° 1 di Baikonur prende il via la missione della Soyuz TMA-04M, diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale con a bordo Gennady Padalka (comandante), Sergei Revin e Joseph M. Acaba (entrambi ingegneri di volo).

La Soyuz TMA-04M sulla rampa di lancio.
Da sinistra: Acaba, Padalka e Revin.

Fonte: Wikipedia.

1997/05/15 - Decollo Shuttle Atlantis (STS-84)

Lo Shuttle Atlantis decolla per raggiungere la stazione russa Mir nell’ambito della missione STS-84.

Decollo all’alba

Fonti: NHO; SSA.

1987/05/15 - Primo lancio del vettore Energia, trasporta Polyus

Il vettore sovietico Energia decolla dal cosmodromo di Baikonur. È il primo volo di questo lanciatore, che trasporta la grande piattaforma orbitale militare Polyus, lunga 37 metri e larga 4, che contiene alcuni componenti di un laser antisatellite da 1 megawatt. Per ragioni tecniche, la Polyus viene lanciata sottosopra ed è programmata per ruotare su se stessa di 180 gradi dopo essersi staccata dal vettore Energia e accendere i propri motori per entrare in orbita.

Il vettore funziona perfettamente, ma a causa di un errore nel sistema di guida inerziale la Polyus ruota di 360 gradi anziché 180 e quindi ha di nuovo i motori puntati in avanti. La loro accensione frena la piattaforma, che ricade e si disintegra sopra l’Oceano Pacifico.

May15-1987-Energia-Polyus

Fonti: NHO; SSA.

1963/05/15 - Ultimo lancio Mercury

Gordon Cooper decolla a bordo di Faith 7, una capsula Mercury lanciata in orbita da un vettore Atlas. È l’ultimo volo del progetto Mercury: durerà oltre 24 ore, un record per gli astronauti statunitensi.

May15-1963-Mercury-Faith7-liftoff

Fonte: NHO.

1958/05/15 - Decollo Sputnik 3

Parte dal cosmodromo di Baikonur, che all’epoca è una località segreta (come nota la stampa), lo Sputnik 3. Questo, nei piani del progettista capo del programma spaziale sovietico Sergei Korolev, sarebbe dovuto essere il primo satellite artificiale mai messo in orbita, ma la pressione politica del governo sovietico ha fatto lanciare prima lo Sputnik 1, oggetto estremamente semplice e di pura propaganda, senza utilità scientifica significativa, e poi lo Sputnik 2, con la cagnetta Laika, sempre per motivi di propaganda.

Lo Sputnik 3, invece, è un satellite scientifico, dotato di strumenti per lo studio dell’alta atmosfera, dei campi magnetici, delle radiazioni e della polvere cosmica, ed è l’oggetto più pesante mai messo in orbita fino a questo punto (1327 kg).

Il satellite è in realtà l’esemplare di riserva: l’originale è andato distrutto in un incendio dopo che il suo vettore si è disintegrato il 27 aprile 1958.

La notizia del lancio su La Stampa (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
Lo Sputnik 3 raffigurato nelle celebri figurine Liebig (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

Fonte: NASA.