2016/05/28 - Attivato il primo modulo abitativo “gonfiabile” (BEAM)

Viene attivato il primo modulo abitativo spaziale espandibile per uso umano, il BEAM o Bigelow Expandable Activity Module, agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale.

Diversamente dai moduli abitativi sinora utilizzati per tutte le stazioni spaziali, che hanno una struttura rigida e vengono lanciati già nella loro forma esteriore definitiva, il BEAM ha pareti flessibili e viene lanciato in configurazione ripiegata: oggi è stato espanso e pressurizzato.

Il grande vantaggio di questa soluzione è che consente di lanciare moduli molto più grandi (soprattutto molto più larghi) rispetto alla tecnologia tradizionale, nella quale il diametro massimo dei moduli è fissato dal diametro del lanciatore e della carenatura protettiva (o, nel caso dello Shuttle, dalle dimensioni del vano di carico).

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Illustrazione dell’unicazione del modulo BEAM a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
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La progressione della lenta espansione del modulo BEAM.

Questa sperimentazione serve a raccogliere dati ed esperienza nell’uso di moduli espandibili in preparazione per l’adozione di questi moduli per le future stazioni spaziali e per i veicoli interplanetari con equipaggio, che necessitano di ambienti abitabili più ampi di quelli possibili con i moduli rigidi.

L’espansione del BEAM rivela infatti alcuni problemi: invece di durare circa 45 minuti come previsto richiede due giorni di lento pompaggio di aria, seguito da pause di attesa, perché il modulo, restando in configurazione compatta per molto tempo (15 mesi prima del lancio, 10 in più del previsto), ha acquisito una sorta di memoria di forma e resiste più del previsto all’iniezione di aria per espanderlo, per cui si “gonfia” molto più gradatamente di quel che si pensava.

Fonte: Business Wire.