Wernher Von Braun, capo progettista del programma Apollo concepito per portare un equipaggio sulla Luna, decide di appoggiare la tecnica di volo più coraggiosa e complessa, denominata Lunar Orbit Rendezvous, ponendo fine a un dibattito che ha diviso la NASA e messo a rischio il successo del programma.
I tecnici erano infatti in disaccordo sulla tecnica da scegliere:
- il volo diretto (Direct Ascent), che sarebbe la tecnica più semplice ma richiede un singolo vettore di lancio ancora più straordinariamente potente del Saturn V, che ancora non esiste e potrebbe non essere pronto in tempo, e comporta l’allunaggio e la ripartenza dalla Luna di un veicolo molto grande e complesso;
- il rendez-vous in orbita terrestre (Earth Orbit Rendezvous), nel quale il veicolo viene assemblato mediante due lanci e verificato mentre è ancora in orbita intorno alla Terra, dove un soccorso è più facile da gestire, poi parte per raggiungere la Luna e vi scende intero, comportando quindi di nuovo la necessità di costruire, allunare e far ripartire dalla Luna un veicolo di grande massa e complessità;
- il rendez-vous in orbita lunare (Lunar Orbit Rendezvous), che è la soluzione più economica (richiede un solo lanciatore Saturn V, che già esiste), riduce enormemente la massa del veicolo di allunaggio dividendo l’astronave in un modulo lunare specializzato (che ha solo la funzione di scendere sulla Luna e ripartirne) e in un modulo di comando e servizio (che è il veicolo primario e contiene la propulsione e le risorse principali), ma implica che quando gli astronauti ripartiranno dalla Luna dovranno effettuare un delicatissimo incontro, mai tentato prima, fra questi due moduli mentre sono in orbita intorno alla Luna. Se questo rendez-vous fallisce, gli astronauti che sono scesi sulla Luna sono condannati.
Il LOR, alla fine, prevale nonostante le forti opposizioni interne alla NASA, motivate dall’altissima complessità e pericolosità di questa tecnica.
Fonte: NHO.