Primo pad abort (interruzione di lancio) di uno Shuttle, il Discovery, al suo debutto con oltre due mesi di ritardo per la missione STS-41D: i suoi motori si accendono in preparazione per il decollo, ma si spengono automaticamente soltanto sei secondi prima della partenza. È la prima volta dai tempi di Gemini 6A che si verifica un episodio del genere con un equipaggio a bordo.
I computer dello Shuttle hanno rilevato un problema e hanno quindi spento i tre motori principali: i due booster a propellente solido non sono ancora stati accesi, come consueto, perché una volta accesi non possono essere più spenti. Normalmente a questo punto la cabina dello Shuttle è inondata dal rumore dei motori al decollo, ma l’equipaggio sente solo un inatteso silenzio.
L’intero veicolo, pieno di propellente, oscilla, trattenuto sulla rampa di lancio dai bulloni di ritenzione. Uno degli astronauti, Steve Hawley, fa una battuta: “Pensavo che saremmo stati molto più in alto al MECO!” (“I thought we’d be a lot higher at MECO!”), riferendosi al fatto che lo spegnimento dei motori principali (Main Engine Cutoff, MECO) normalmente avviene soltanto quando lo Shuttle ha raggiunto l’orbita terrestre. L’equipaggio viene evacuato senza problemi.
Questo tipo di problema si verificherà altre quattro volte nel corso del programma Shuttle, creando una nuova categoria scherzosa: il Ground Level MECO Club. A un astronauta, Dan Bursch, capiterà ben due volte, e per questo verrà soprannominato The MECO Kid.
Fonti: NHO; Rhea Seddon; CollectSpace; Spaceflight Insider; Spacefacts; video; video.