Il radiotelescopio Big Ear della Ohio State University sta ascoltando l’incessante fruscio dei segnali radio naturali che provengono dallo spazio, specificamente nella direzione della costellazione del Sagittario. L’astronomo Jerry R. Ehman sfoglia i tabulati prodotti dal radiotelescopio e a un certo punto segna con la biro rossa una serie di dati e vi aggiunge un grande "Wow!".
Il suo stupore è più che giustificato: il segnale ha tutte le caratteristiche tipiche di un segnale artificiale proveniente dallo spazio profondo, tranne una: il radiotelescopio che lo riceve è dotato di due ricevitori, che inquadrano la stessa zona di cielo uno dopo l’altro, e un segnale che arrivasse realmente dallo spazio verrebbe captato prima da uno dei ricevitori e poi dall’altro. Inveve viene ricevuto da uno solo dei due ricevitori. Non verrà mai più captato, e il mistero sulla sua origine esatta rimarrà irrisolto.
Fonti: Il Disinformatico; ; Buzzfeed.