2011/06/07 - Partenza Soyuz TMA-02M

Decolla da Baikonur la Soyuz TMA-02M, che porta alla Stazione Spaziale Internazionale Mike Fossum (NASA), Sergei Volkov (Roskosmos) e Satoshi Furukawa (JAXA) per una missione che durerà 165 giorni.

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Fonti: Russian Space Web; NHO; GA; SSA.

1988/06/07 - Partenza Soyuz TM-5 verso la stazione Salyut

Anatoly Soloviyov, Viktor Savinykh e Aleksandr Aleksandrov decollano da Baikonur a bordo della Soyuz TM-5, diretti verso la stazione spaziale Mir, dove li attendono i colleghi.

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Fonti: NHO; ESA (ritratto di Alexandrov); GA.

1975/06/07 - Partenza di Venera 9 per Venere

Dal cosmodromo di Baikonur decolla la sonda interplanetaria sovietica Venera 9, diretta verso Venere, dove tenterà di atterrare con un modulo di discesa, mentre il veicolo principale orbiterà intorno al pianeta rovente.

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Fonte: NHO.

1973/06/07 - Ardita riparazione in orbita per Skylab

Gli astronauti Conrad e Kerwin, a bordo del laboratorio orbitante Skylab, effettuano una complessa passeggiata spaziale per tentare di riparare i danni subiti dal laboratorio durante la messa in orbita, sbloccando uno dei grandi pannelli solari rimasto chiuso e incastrato. È la prima volta che viene tentata una riparazione così estesa ed extraveicolare durante un volo spaziale.

Fonti: GA; video parziale.

1965/06/07 - Rientro di Gemini 4

Jim Mc Divitt ed Ed White ammarano nell’Oceano Atlantico al termine della missione Gemini 4, durata quattro giorni, durante i quali White ha effettuato la prima EVA statunitense (la seconda in assoluto dopo quella sovietica di Alexei Leonov).

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I sommozzatori assistono l’equipaggio della Gemini 4, ancora sigillato nella capsula.

Fonte: NHO; NASA.

1962/06/07 - Von Braun decide per il rendez-vous lunare

Wernher Von Braun, capo progettista del programma Apollo concepito per portare un equipaggio sulla Luna, decide di appoggiare la tecnica di volo più coraggiosa e complessa, denominata Lunar Orbit Rendezvous, ponendo fine a un dibattito che ha diviso la NASA e messo a rischio il successo del programma.

I tecnici erano infatti in disaccordo sulla tecnica da scegliere:

  • il volo diretto (Direct Ascent), che sarebbe la tecnica più semplice ma richiede un singolo vettore di lancio ancora più straordinariamente potente del Saturn V, che ancora non esiste e potrebbe non essere pronto in tempo, e comporta l’allunaggio e la ripartenza dalla Luna di un veicolo molto grande e complesso;
  • il rendez-vous in orbita terrestre (Earth Orbit Rendezvous), nel quale il veicolo viene assemblato mediante due lanci e verificato mentre è ancora in orbita intorno alla Terra, dove un soccorso è più facile da gestire, poi parte per raggiungere la Luna e vi scende intero, comportando quindi di nuovo la necessità di costruire, allunare e far ripartire dalla Luna un veicolo di grande massa e complessità;
  • il rendez-vous in orbita lunare (Lunar Orbit Rendezvous), che è la soluzione più economica (richiede un solo lanciatore Saturn V, che già esiste), riduce enormemente la massa del veicolo di allunaggio dividendo l’astronave in un modulo lunare specializzato (che ha solo la funzione di scendere sulla Luna e ripartirne) e in un modulo di comando e servizio (che è il veicolo primario e contiene la propulsione e le risorse principali), ma implica che quando gli astronauti ripartiranno dalla Luna dovranno effettuare un delicatissimo incontro, mai tentato prima, fra questi due moduli mentre sono in orbita intorno alla Luna. Se questo rendez-vous fallisce, gli astronauti che sono scesi sulla Luna sono condannati.

Il LOR, alla fine, prevale nonostante le forti opposizioni interne alla NASA, motivate dall’altissima complessità e pericolosità di questa tecnica.

Schema NASA d’epoca delle tre tecniche

Fonte: NHO.