2016/06/14 - Incendio intenzionale nello spazio sulla Cygnus

Viene innescato il più grande incendio intenzionale nello spazio della storia dell’astronautica: il veicolo di rifornimento senza equipaggio Cygnus, giunto al termine della propria vita operativa, viene sganciato dalla Stazione Spaziale Internazionale per disintegrarsi durante il rientro nell’atmosfera terrestre, come consueto, ma questa volta prima del rientro viene effettuato un esperimento, denominato SAFFIRE (Spacecraft Fire Experiment), che consiste in un incendio appiccato a del materiale infiammabile all’interno del veicolo, sotto lo sguardo di una vasta serie di sensori. Lo scopo dell’esperimento è comprendere meglio le dinamiche degli incendi in assenza di peso, già avvenuti in condizioni reali durante voli spaziali con equipaggi.

Fonti: SFN; Space.com.

2008/06/14 - Atterraggio Shuttle Discovery (STS-124)

Si conclude con un atterraggio sulla pista del Kennedy Space Center la missione STS-124 dello Shuttle Discovery, la ventiseiesima dedicata alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale: ha portato in orbita il modulo pressurizzato e il braccio robotico di Kibo, la sezione giapponese della Stazione.

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Fonte: NHO.

1991/06/14 - Atterraggio Shuttle Columbia (STS-40)

Termina la missione Shuttle STS-40, la prima dedicata alle scienze biologiche, con un atterraggio del Columbia sulla pista della base militare Edwards.

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Fonte: NHO.

1975/06/14 - Lancio di Venera 10

L’Unione Sovietica lancia verso Venere la sonda Venera 10, che diventerà il secondo veicolo spaziale ad atterrare su Venere e fotografarne la superficie.

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Fonti: David Grinspoon; NHO.

1963/06/14 - Vostok 5, quinto volo spaziale umano sovietico

Valery Bykovsky, quinto cosmonauta sovietico della storia, va in orbita a bordo della Vostok 5.

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Fonti: GA; NHO.

1947/06/14 - L’incidente di Roswell

W.W. “Mac” Brazel, proprietario di un ranch 80 km a nord di Roswell, in New Mexico, trova sulla propria enorme proprietà “una grande zona di rottami luccicanti, fatta di strisce di gomma, stagnola e carta piuttosto resistente, e bastoncini”. Il 4 luglio la raccoglierà e il 7 luglio la porterà allo sceriffo di Roswell, George Wilcox, che contatterà l’aviazione militare. Il portavoce militare dichiarerà, secondo la stampa locale, che si tratta dei resti di un “disco volante”. Nascerà così il mito dell’astronave aliena che sarebbe precipitata a Roswell.

In realtà la storia del “disco volante” sarà una copertura: il portavoce, Jesse Marcel, è un ufficiale dell’intelligence militare statunitense e deciderà di offrire ai giornali una storia golosa (è appena scoppiata la febbre dei “dischi volanti”, dopo il celebre avvistamento segnalato dall’aviatore privato Kenneth Arnold). In questo modo l’attenzione verrà distolta dal fatto che i resti hanno un’origine molto convenzionale: fanno parte di un progetto militare segretissimo, denominato Project Mogul, che consiste nel lanciare enormi palloni sonda nell’altissima atmosfera, dotandoli di microfoni estremamente sensibili e altri sensori in grado di captare il rimbombo di un’eventuale esplosione nucleare sovietica. Gli americani, infatti, sono in quel momento gli unici ad avere armi nucleari e temono che le avrà presto anche la rivale Unione Sovietica (infatti succederà nel 1949), ma non hanno ancora sviluppato la tecnologia satellitare che permetterebbe di monitorare il territorio sovietico dallo spazio, e così ricorrono a questo curioso espediente tecnico.

L’annuncio del “disco volante” verrà smentito il 9 luglio 1947 dal Dipartimento per la Guerra di Washington, che dichiarerà che i rottami fanno parte di un pallone sonda meteorologico, e la storia finirà nel dimenticatoio per molti anni, fino a quando verrà resa celebre da alcune pubblicazioni ufologiche.

Fonte: Smithsonian.