L’Unione Sovietica lancia lo Sputnik 10 o Korabl-Sputnik 5 o Vostok-3KA numero 2, ultimo volo della capsula Vostok prima del tentativo di volo umano della Vostok 1 di Yuri Gagarin il 12 aprile successivo. A bordo ci sono un cane di nome Zvezdochka (“Stellina”) e un manichino, denominato Ivan Ivanovich. Entrambi torneranno sani e salvi sulla Terra.
Il decollo avviene alle 5:54 UTC del 25 marzo 1961, presso il cosmodromo di Baikonur, usando un vettore Vostok-K. La capsula entra in orbita ed effettua una singola orbita completa della Terra, con un volo che dura circa 105 minuti, rientrando nell’atmosfera sopra l’Unione Sovietica.
Durante la discesa, il manichino, vestito di tutto punto in una vera tuta spaziale per collaudare la tuta stessa e simulare in dettaglio le condizioni alle quali sarebbe stato esposto il primo cosmonauta, viene espulso dalla capsula su un seggiolino eiettabile e scende separatamente con un proprio paracadute, come dovrà presto fare Gagarin.
In orbita, “Ivan Ivanovich” è dotato di una radio che trasmette messaggi di prova preregistrati. Per evitare che i radioamatori e gli esperti di intercettazione radio di altri paesi potessero scambiare questi messaggi per comunicazioni provenienti da un essere umano in orbita, la registrazione include un coro e una voce maschile che recita la ricetta per fare il borscht (una sorta di zuppa, impossibile da cucinare in assenza di peso).
I tecnici sovietici pensano che nessun esperto di intelligence possa credere che a bordo ci sia spazio per un coro, ma i radioamatori che non parlano russo non capiscono il significato delle parole pronunciate dalla voce umana che ricevono dallo spazio e quindi teorizzano che si tratti di un volo umano segreto.
Fonti: Wikipedia, National Space Centre.