1968/04/04 - Decollo di Apollo 6

Lancio di Apollo 6, un vettore Saturn V senza equipaggio. La missione ha l’obiettivo di effettuare la qualificazione finale del vettore e del veicolo spaziale Apollo per le missioni con equipaggio. Apollo 6 è composto dai tre stadi del Saturn V, dal modulo di comando e servizio (CSM) Apollo, e da un simulacro (boilerplate) di modulo lunare. Il lancio mette alla prova l’integrità strutturale e termica e la compatibilità fra il vettore e il veicolo spaziale, conferma i carichi di lancio e le caratteristiche dinamiche, verifica la separazione degli stadi, la propulsione, i sistemi di guida e controllo, i sistemi elettrici, il sistema di rilevamento delle emergenze e gli impianti e le procedure di supporto della missione, compreso il recupero del modulo di comando.

La missione registra tre problemi principali: poco più di due minuti dopo il decollo, la struttura del Saturn V subisce delle forti oscillazioni longitudinali (pogo), che però non danneggiano la struttura del veicolo spaziale; un difetto di fabbricazione causa il distacco di pannelli strutturali della carenatura che racchiude il simulacro del modulo lunare; e due dei cinque motori del secondo stadio si spengono in anticipo.

Inoltre l’orbita prevista, a 175 km di quota, non viene raggiunta: il veicolo entra in un’orbita ellittica di 172 x 223 km. Dopo due orbite, il terzo stadio non si riavvia come avrebbe dovuto secondo il piano di volo e quindi è necessario usare il propulsore del modulo di servizio Apollo per accelerare e raggiungere la distanza massima dalla Terra di 22.225 km. Da qui viene simulato il rientro dalla Luna a circa 36.000 km/h, leggermente meno della velocità pianificata (40.000 km/h). Il modulo di comando supera il rientro in buone condizioni e ammara a 80 km dal punto previsto. Il volo dura in tutto 9 ore e 50 minuti.

È da questa missione che proviene la celebre e spettacolare ripresa della separazione del primo stadio e dell’anello interstadio del Saturn V, citata per esempio nei titoli di testa del film Apollo 13 (che la ricrea con gli effetti speciali): viene effettuata grazie a cineprese automatiche che rientrano a terra autonomamente.

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Decollo di Apollo 6 visto dalla sommità della torre di lancio.
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Un fotogramma della separazione dell’anello interstadio di Apollo 6, ripresa da una cinepresa situata alla base del secondo stadio (che è la sagoma nera in basso).
Il trailer del film Apollo 13.

Fonti: NHO; NASA.