Lancio della Soyuz-10, che porta nello spazio Vladimir Shatalov, Aleksei Yeliseyev e Nikolai Rukavishnikov, il primo equipaggio destinato a visitare la stazione Salyut-1. Dopo un giorno di rinvio, la Soyuz decolla nonostante la temperatura a Tyuratam (Baikonur) sia precipitata a -25 °C.
La missione dovrebbe effettuare il primo attracco nella storia con una stazione spaziale, ma fallirà per una serie di malfunzionamenti a bordo, in parte dovuti all’eccessivo automatismo dei sistemi di bordo, che impediscono ai cosmonauti di intervenire durante l’avvicinamento. Il loro veicolo si aggancerà solo parzialmente alla Salyut, senza raggiungere la tenuta stagna, e i cosmonauti non hanno tute spaziali a bordo, per cui non potranno entrare nella stazione effettuando una passeggiata spaziale.
Durante i primi tentativi di sgancio, inoltre, la Salyut non rilascia la Soyuz, e l’equipaggio è costretto a improvvisare, con l’aiuto da terra, una procedura di sgancio scollegando e ricollegando alcuni cavi per ingannare i sistemi di bordo. La Soyuz-10 sarà quindi costretta a un rientro anticipato due giorni dopo il decollo.
Fonti: Foothold in the Heavens; the Seventies, Ben Evans, p. 232-235; Spacefacts; SSA.