1960/08/11 - Primo rientro integro di un satellite artificiale: Discoverer 13

Il satellite statunitense Discoverer 13, lanciato il giorno precedente dalla base militare di Vandenberg a bordo di un vettore Thor-Agena, viene recuperato intatto a nord delle isole Hawaii dalla Marina Militare degli Stati Uniti dopo il rientro dall’orbita terrestre, al termine di 17 orbite. È il primo oggetto spaziale orbitale che torna dallo spazio: tutti quelli precedenti si erano disintegrati durante il rientro.

Il recupero viene presentato come un “trionfo spaziale” civile dai media statunitensi. Anche se viene presentato al mondo come un veicolo spaziale scientifico dedicato alla sperimentazione delle comunicazioni e delle tecnologie per la messa in orbita di astronauti, in realtà si tratta di un esemplare sperimentale di satellite spia militare della segretissima serie Corona gestita dalla CIA e dall’Aeronautica Militare degli Stati Uniti, che durerà fino al 1972 e sarà composta da oltre 120 satelliti di fotoricognizione. Il programma Corona verrà desecretato nel 1995.

Discoverer 13 contiene soltanto strumenti diagnostici e (forse) degli apparati di captazione di segnali elettronici (Soctop 1/Aftrack 1), ma gli esemplari successivi, come Discoverer 14 (che verrà lanciato già una settimana più tardi), avranno a bordo fotocamere e pellicole. 

La capsula di rientro di Discoverer 13.
L’interno del Discoverer 13 e metà del suo guscio di rientro.
Un cinegiornale mostra la consegna, il 15 agosto 1960, al presidente degli Stati Uniti della bandiera statunitense portata a bordo di Discoverer 13.

Discoverer 13 pesa circa 60 kg ed è stato inserito in un’orbita quasi polare (82,9° di inclinazione rispetto all’equatore) ed ellittica che misura 250 x 705 km. Anche il vettore Agena è entrato in orbita (rientrerà il 14 novembre 1960) ed è da questo vettore che è stata espulsa la capsula, usando un sistema a molle. La capsula è stata stabilizzata giroscopicamente, facendola ruotare su se stessa tramite un sistema a gas freddo, e poi rallentata da un retrorazzo. A 15.000 metri di quota si è aperto un paracadute di stabilizzazione, seguito da quello primario. La capsula è stata recuperata nell’oceano da degli “uomini rana” militari e poi portata a bordo della Haiti Victory da un elicottero.

Fonti: NASM, Gunter’s Space Page, NASM, NASA.