Si spegne a 88 anni Gerald Carr, uno dei tre astronauti che fra il 1973 e il 1974 trascorsero ben 84 giorni a bordo di Skylab, la prima stazione spaziale statunitense, realizzata modificando uno stadio S-IVB concepito per le missioni lunari e messa in orbita terrestre con un vettore Saturn V rimasto inutilizzato dopo la cancellazione di alcune missioni lunari.
Carr comandò l’ultimo dei tre equipaggi che visitarono Skylab e stabilì, insieme a William Pogue e Ed Gibson, un record mondiale che rimase imbattuto fino al 1978, quando la missione sovietica Salyut 6 durò 96 giorni. Durante la sua missione, denominata Skylab 4, effettuò inoltre ben tre “passeggiate spaziali”.
Gerald Carr era stato scelto in precedenza per la missione lunare Apollo 19, mai realizzata perché cancellata dai tagli imposti alla NASA.
Secondo la stampa dell’epoca, Carr, Pogue e Gibson sarebbero stati anche protagonisti del primo “ammutinamento spaziale” durante il loro lungo soggiorno a bordo dello Skylab: in realtà si trattò di un singolo giorno di fermo delle attività di bordo, deciso degli astronauti per riprendersi da un carico eccessivo di lavoro, e durante quel giorno per un errore di configurazione delle radio non risposero alle comunicazioni. Tutto fu chiarito subito con il Controllo Missione, ma il mito della ribellione di bordo rimase.
Fonte: Collectspace.com.