Decollo della Soyuz TMA-20M, con a bordo i cosmonauti Alexey Ovchinin e Oleg Skripochka e l’astronauta Jeff Williams, destinati alla Stazione Spaziale Internazionale, dal cosmodromo di Baikonur. Williams inizia una missione di sei mesi che lo porterà a essere il nuovo detentore del record statunitense per il maggior tempo cumulativo trascorso nello spazio (oltre 534 giorni) e il primo astronauta statunitense ad effettuare tre missioni di sei mesi sulla Stazione. Questo è l’ultimo volo di un veicolo spaziale della serie Soyuz TMA-M.
Il cosmonauta sovietico Alexei Leonov compie la prima “passeggiata spaziale”
della storia, uscendo dall’abitacolo della capsula Voskhod-2 e
stabilendo inoltre un record di quota (475 km).
Le immagini diffuse inizialmente dal governo sovietico sono talmente
sensazionali che inizialmente si sospetta che si tratti di una falsificazione.
Ma nei giorni successivi le autorità sovietiche rilasceranno spezzoni delle
riprese fatte su pellicola, che toglieranno ogni dubbio: erano impossibili da
falsificare. Il filmato del primo uomo che volteggia nel cosmo verrà presentato
al festival del cinema di Cannes.
La passeggiata di dieci minuti viene descritta trionfalmente dalla propaganda
sovietica, ma Leonov ha rischiato di morire quando la sua tuta si è gonfiata
oltre il previsto, diventando rigidissima e facendogli sfilare i piedi dagli
stivali e le mani dai guanti, rendendogli impossibile ogni manovra, per cui ha
dovuto sfiatare parte dell’aria della tuta, con rischio di embolia o
soffocamento.
Il resoconto dell’EVA da parte delle autorità russe e di Leonov stesso
cambierà notevolmente nel corso degli anni: da una narrazione epica iniziale
si passerà, intorno al 2000, a una descrizione ben più drammatica e
spettacolare (con Leonov quasi incapace di compiere movimenti coordinati e
costretto a sfiatare in emergenza la propria tuta e ad effettuare una
difficilissima contorsione all’interno della strettissima camera tubolare di
decompressione), che verrà però parzialmente ridimensionata dalla
pubblicazione del diario di bordo originale (nel quale lo sfiatamento era
pianificato e non c’è traccia della contorsione).
Nasce a Stoccolma, in Svezia, Christer Fuglesang (@CFuglesang). Verrà selezionato come astronauta dell’ESA nel 1992 e volerà nel 2006 con lo Shuttle Discovery per la missione STS-116 diretta alla Stazione Spaziale Internazionale, diventando il primo astronauta svedese ed effettuando tre passeggiate spaziali. Tornerà nello spazio nel 2009 con lo Shuttle Discovery per la missione STS-128, raggiungendo la Stazione Spaziale Internazionale ed effettuando altre due attività extraveicolari.