Durante uno dei voli segreti di spionaggio della CIA sopra l’Unione Sovietica,
effettuati a partire dal 1956, un ricognitore militare d’altissima quota U-2,
ritenuto invisibile ai radar e inattaccabile da aerei o missili sovietici,
viene invece abbattuto. Il pilota, Francis Gary Powers, si salva e viene
catturato.
L’episodio scatena una crisi internazionale: gli Stati Uniti inizialmente
negano che si sia trattato di un volo militare e presentano foto false di un
U-2 con insegne NASA, dicendo che Powers stava semplicemente effettuando
ricerche meteorologiche per la NASA ed era andato fuori rotta a causa di un
guasto.
Ma i sovietici rivelano di avere i rottami dell’aereo, che contengono una
fotocamera fissa da ricognizione, inequivocabilmente adatta a scattare foto ad
altissima risoluzione del territorio sorvolato, e informazioni sulla sua rotta
prevista, che attraversa profondamente l’Unione Sovietica.
I resti dell’U-2 statunitense abbattuto vengono mostrati al premier sovietico
Khruschev.
Il relitto dell’aereo-spia statunitense abbattuto nei cieli della Russia.
Credit:
Aerospaceweb.org.
Un vertice per la pace USA-URSS viene compromesso e l’invito al presidente
statunitense Eisenhower di recarsi a Mosca viene ritirato. Powers verrà
processato per spionaggio, condannato a 10 anni di reclusione e incarcerato in
Russia. Sarà rilasciato a febbraio del 1962 in uno scambio con una spia
sovietica, Rudolf Abel.
L’incidente affretta la fine dei voli di ricognizione americani sopra la
Russia e spinge gli Stati Uniti a ricorrere ai satelliti spia.
La prima pagina del Corriere della Sera del 6 maggio 1960 cita l’abbattimento dell’U-2. Dalla collezione personale di Gianluca Atti.
Fonti: BBC;
State.gov;
Mental Floss;
Smithsonian.