2021/07/11 - Primo volo suborbitale di un velivolo Virgin Galactic con pieno complemento di passeggeri

Richard Branson raggiunge la quota di 86.000 metri a bordo del veicolo Unity della propria azienda, la Virgin Galactic, insieme ai due piloti (Dave Mackay e Michael Masucci) e a tre dipendenti della Virgin Galactic (Beth Moses, Colin Bennett e Sirisha Bandla). È la prima volta che il veicolo trasporta un complemento completo di passeggeri e Branson diventa la prima persona al mondo a raggiungere una quota definibile come “spazio” usando un veicolo finanziato dalla persona stessa.

Unity viene portato in aria da un aereo-madre, che lo sgancia a circa 15.000 metri di quota, e da lì si arrampica usando il proprio motore a razzo, raggiungendo Mach 3 e tracciando un arco parabolico.

Non avendo superato la quota di 100.000 metri normalmente considerata come demarcazione di inizio dello spazio, non si tratta formalmente di un volo spaziale in senso stretto ma di un volo ad altissima quota; tuttavia il governo statunitense considera la quota di 80 km come confine fra atmosfera e spazio, per cui i membri dell’equipaggio di Unity, partiti da una base nel New Mexico, possono considerarsi astronauti.

L’esperienza di bordo è comunque molto simile a quella di un volo spaziale suborbitale, con circa tre minuti di assenza di peso e una visione della Terra paragonabile a quella che si ha dallo spazio, con il cielo nero e una curvatura molto marcata dell’orizzonte.

Il volo è stato presentato come un collaudo finale per il “turismo spaziale” che Branson prevede di offrire commercialmente dal 2022, con biglietti che attualmente costano circa 250.000 dollari a testa. 

Se questo viene considerato un volo spaziale, si stabilisce un nuovo record per il maggior numero di persone presenti contemporaneamente nello spazio sia pure per pochi minuti: 16 (tre astronauti cinesicinesi sulla stazione cinese, sette astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale e sei persone a bordo di Unity). 

Il velivolo Unity viene portato in quota, a circa 15.000 metri, dall’aereo-madre Eve pilotato da Kelly Latimer e C.J. Sturckow.
Vista da Unity verso la coda, prima dello sgancio.
I passeggeri a bordo di Unity. Branson è davanti sulla sinistra.
Sgancio di Unity e accensione del suo motore.
Unity in arrampicata.
Unity atterra sulla pista.
La diretta streaming del volo.
La fase di sgancio, ascesa e assenza di peso mostrata in maggiore dettaglio grazie alle registrazioni effettuate a bordo.

Fonte: BBC.

2000/07/11 - Lancio di Zvezda, terzo modulo della Stazione Spaziale Internazionale

Lancio da Baikonur, a bordo di un vettore Proton, del modulo russo Zvezda della Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta di un modulo costruito per la stazione sovietica Mir-2, pianificata ma mai lanciata, e molto simile al modulo centrale (DOS-7) della Mir. Contiene un alloggio per l’equipaggio, i sistemi di sostentamento della vita, distribuzione dell’energia elettrica, elaborazione dati, controllo di volo e propulsione, insieme a un sistema di comando remoto da Terra e un punto di attracco per veicoli Soyuz, Progress e ATV.

Jul11-2000-Zvezda-launch
Jul11-2000-Zvezda-launch2
Per contribuire a finanziare il lancio, il vettore Proton reca i marchi di sponsor commerciali come Pizza Hut, visibile in basso.

Fonti: SSA; SSA; NASA; SSA; ESA.

1979/07/11 - La stazione spaziale Skylab precipita sulla Terra

La grande stazione spaziale statunitense Skylab, rimasta senza visitatori dal 1974, rientra in modo incontrollato nell’atmosfera terrestre, disintegrandosi e spargendo rottami dall’Oceano Indiano fino a una zona scarsamente popolata dell’Australia occidentale.

Jul11-1979-skylab-debris
La scia luminosa dei frammenti dello Skylab al rientro in atmosfera.

Il rientro causa un certo panico mediatico e avviene in anticipo rispetto alle previsioni iniziali a causa di un’attività solare più intensa del normale che fa espandere l’atmosfera terrestre e quindi fa sì che lo Skylab incontri una maggiore resistenza aerodinamica frenante. La NASA è al corrente del problema da un paio d’anni ma non dispone di un veicolo spaziale in grado di rialzare l’orbita della stazione: il programma Apollo è terminato e lo sviluppo dello Shuttle è in ritardo. Non resta che orientare Skylab in modo che il rientro avvenga in zone poco popolate del pianeta.

Jul11-1979 Skylab_Time
La copertina della rivista Time dedicata al rientro dello Skylab dieci anni dopo il primo allunaggio.

Fonti: NASA; Ron Baalke; NHO; foto dei frammenti, Space.com; Medium.com; cronistoria dello Skylab, NASA.

1962/07/11 - NASA annuncia la tecnica di allunaggio: rendez-vous in orbita lunare

In una conferenza stampa, la NASA annuncia che lo sbarco sulla Luna avverrà utilizzando la tecnica del Lunar Orbit Rendezvous, che comporta un rischioso rendez-vous fra veicolo di discesa e veicolo principale da effettuare in orbita intorno alla Luna.