La sonda Voyager 2 scatta un’immagine del pianeta Nettuno da una distanza di circa 10 milioni di chilometri.
Fonti: Planetary.org; Rainmaker1973.
Decolla dal cosmodromo di Baikonur, dalla rampa numero 1 che vide partire Gagarin per lo spazio, la Soyuz TM-24, diretta verso la stazione Mir. A bordo ci sono i russi Valeri Korzun e Alexander Kaleri e la francese Claudie André-Deshays, prima donna europea e prima donna francese a volare nello spazio.
La sonda sovietica Venera 7 decolla verso Venere, dove diventerà il primo veicolo spaziale a trasmettere con successo delle immagini dalla superficie di un altro pianeta.
L’aviazione militare degli Stati Uniti lancia Able 1, concepito per entrare in orbita intorno alla Luna a una distanza di circa 29.000 km dopo tre giorni di viaggio. È il primo tentativo al mondo di effettuare una missione nello spazio profondo, ma dura solo 77 secondi, quando il primo stadio del razzo vettore Thor esplode a circa 15 km di quota. I frammenti ricadono nell’Oceano Atlantico. La missione verrà successivamente citata anche con il nome di Pioneer 0.
A Paoli, in Indiana, nasce Margaret Heafield (Hamilton sarà il cognome da sposata). A 33 annidiventerà direttore e supervisore della programmazione del software del progetto Apollo, in un’epoca in cui i posti chiave sono tutti in mano agli uomini e il sessismo è ovunque.
Sarà lei, insieme alla sua squadra, a definire i criteri di progettazione e di collaudo del software che farà funzionare il computer di bordo del modulo lunare e in particolare i concetti di elaborazione asincrona e schedulazione delle priorità che permetteranno al computer di Apollo 11 non bloccarsi quando andrà in sovraccarico durante la discesa verso la Luna e di consentire agli astronauti di atterrare sani e salvi. Sarà lei a coniare il termine ingegneria del software.
Per il suo lavoro, nel 2003 la NASA le conferirà l'Exceptional Space Act Award, che includerà il premio in denaro più alto mai dato a una singola persona dall'ente spaziale, e nel 2016 riceverà la Presidential Medal of Freedom da presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Fonti: NHO; Il Disinformatico.
A Toledo, in Ohio, nasce Eugene Francis Kranz. Nel 1964 diventerà direttore di volo per le missioni Gemini e poi per le missioni Apollo, acquisendo fama e rispetto mondiale per la sua gestione delle sfide, dei trionfi e delle crisi che si avvicenderanno durante gli anni della corsa alla Luna, come il dramma di Apollo 13, e per i suoi inconfondibili gilet creati come simbolo dello spirito di squadra dalla moglie Marta.
La sua ultima missione come direttore di volo sarà Apollo 17 nel 1972; diventerà poi vicedirettore e successivamente direttore delle operazioni di missione nel 1974 e nel 1983. Al momento del disastro dello Shuttle Challenger sarà nella sala del Controllo Missione, ma non in qualità di direttore del volo. Lascerà la NASA al termine della missione Shuttle STS-61 che riparerà il telescopio spaziale Hubble, nel 1993.
Il motto per il quale è famoso, Failure is not an option (“il fallimento non è contemplato”), non fu coniato o usato da Kranz durante la propria carriera di direttore di voli spaziali. Fu creato in seguito da Bill Broyles, uno degli sceneggiatori del film Apollo 13 diretto da Ron Howard nel 1995, sulla base di una dichiarazione del controllore di volo Jerry Bostick. Kranz lo adotterà nella sua successiva carriera di relatore e come titolo della propria autobiografia.
Fonti: NASA; Smithsonian; NHO; video di Kranz al Controllo Missione durante il disastro del Challenger.
L’astronomo statunitense Asaph Hall scopre che Marte ha due lune. Verranno chiamate Phobos e Deimos, i nomi dei cavalli che trainavano il cocchio del dio greco Ares (Marte per gli antichi romani).
Fonti: NHO; Earthsky; Arizona.edu; Britannica.com; Encyclopedia.com; NHO.