Mentre viaggiano in auto, diretti a un ricevimento al Cremlino, gli equipaggi delle missioni Soyuz 4 e 5 vengono presi di mira da un attentatore, Viktor Ilyin, che intende uccidere il premier Leonid Brezhnev. Ilyn si traveste da poliziotto usando la divisa rubata a un parente e si fa largo indisturbato fra la folla che attende il passaggio del corteo di auto che portano i cosmonauti (Shatalov, Volynov, Khrunov e Yeliseyev), tornati dallo spazio appena una settimana prima, Brezhnev e il capo di stato sovietico Nikolai Podgorny.
Ilyin lascia passare l’auto con i cosmonauti e fa fuoco con due pistole sulla seconda vettura del corteo, pensando che contenga Brezhnev, ma invece nell’auto ci sono altri cosmonauti veterani: Alexey Leonov, Valentina Tereshkova, Georgy Beregovoy e Andrian Nikolayev. L’attentatore esplode vari colpi contro l’auto, uccidendo l’autista e ferendo leggermente i cosmonauti veterani a bordo (Beregovoy al volto, Nikolayev di striscio alla schiena) prima di essere fermato.
L’attentato viene tenuto sotto silenzio per due giorni prima che venga emesso un vaghissimo comunicato stampa ufficiale.
Fonti: New York Times; Axisglobe; Rockets and People, di Boris Chertok, volume IV, pag. 188.