1961/05/05 - Alan Shepard diventa il primo americano nello spazio

9:34 ET: lancio di un razzo Redstone che trasporta una capsula Mercury, battezzata Freedom 7, nella quale Alan Shepard compie un volo spaziale suborbitale, diventando così il primo americano e il secondo essere umano al mondo (dopo il sovietico Yuri Gagarin 23 giorni prima) a raggiungere lo spazio.

A insaputa di quasi tutto il mondo, Shepard diventa anche il primo essere umano ad andare nello spazio e tornare restando a bordo del proprio veicolo, come previsto dalle norme di omologazione FAI. Gagarin, infatti, si è eiettato dalla propria capsula Vostok prima dell’impatto al suolo, ma questo dettaglio è stato tenuto segreto. 

Il volo dura 15 minuti, porta Shepard a 187 km di quota, lo sottopone a un picco di 11 g di accelerazione e termina nell’Oceano Atlantico, dove l’astronauta e la capsula vengono recuperati da un elicottero e portati a bordo della portaerei USS Lake Champlain. La missione viene trasmessa in diretta televisiva.

Il giorno del lancio, il decollo viene posticipato più volte, accumulando un ritardo di quattro ore, tanto che Shepard è costretto a chiedere di essere estratto dalla capsula per orinare; il centro di lancio, sapendo che l’estrazione avrebbe richiesto un tempo eccessivo, gli ordina di orinare dentro la propria tuta, cosa che l’astronauta fa, dopo aver chiesto di togliere l’alimentazione elettrica ai sensori biomedici (per evitare corti circuiti), anche se non indossa un pannolone perché nessuno ha pensato che ne servisse uno per un volo di soli quindici minuti.

Alan Shepard ripreso dentro la capsula durante il suo volo suborbitale. Immagine elaborata e restaurata da Andy Saunders partendo dalla ripresa su pellicola 16 mm.
Alan Shepard viene recuperato con un verricello da un elicottero al termine del suo volo.
Il recupero di Shepard visto dall’interno dell’elicottero.

Fonti: AmericaSpace; NASA; Advances in Physiology Education; NASA.