La capsula Resilience, una Crew Dragon di SpaceX, si sgancia autonomamente dalla Stazione Spaziale Internazionale ed effettua un rientro automatico, riportando sulla Terra quattro astronauti (Michael Hopkins, comandante; Victor Glover e Shannon Walker, astronauti NASA; Soichi Noguchi, astronauta dell’agenzia spaziale giapponese) con un ammaraggio notturno nel Golfo del Messico.
Gli astronauti, reduci da cinque mesi e mezzo (167 giorni) a bordo della Stazione, restano ndella capsula fino al momento in cui viene caricata a bordo della nave appoggio GO Navigator, dalla quale torneranno sulla terraferma con un volo in elicottero.
La decisione di effettuare un rientro notturno è stata presa per via delle
condizioni meteorologiche, che avevano già portato a un rinvio di diversi
giorni del rientro e che secondo le previsioni sarebbero peggiorate nei
prossimi giorni.
Si conclude così il Crew-1, il primo volo operativo del veicolo di SpaceX: per gli statunitensi è il primo ammaraggio notturno dai tempi di Apollo 8, nel 1968, che ammarò, di ritorno dalla Luna, poco prima del sorgere del sole. Nel 1976 i russi effettuarono un ammaraggio imprevisto quando la capsula Soyuz finì in un lago invece di atterrare sulla terraferma.
Questa missione porta a sei gli astronauti portati in orbita e riportati sulla Terra da SpaceX e stabilisce il nuovo record di durata per una missione statunitense con equipaggio, quasi raddoppiando il primato precedente di 84 giorni, che spettava alla capsula Apollo dell’ultima missione Skylab. Il rientro stabilisce inoltre un nuovo record di rapidità di recupero: 54 minuti dall’ammaraggio fino all’uscita di tutti e quattro gli astronauti dalla capsula.
Fonti: NASA; NASA; Ars Technica; SpaceflightNow,.