Viene lanciato Syncom 1, primo satellite per la sperimentazione delle
telecomunicazioni in orbita geostazionaria.
Il satellite pesa 68 chilogrammi e viene portato in orbita da un vettore Delta-B. È concepito come dimostratore del concetto di satellite geostazionario, ossia collocato su un’orbita a circa 36.000 km dalla Terra, che si completa in 24 ore, risultando così “fisso” rispetto alla superficie terrestre. Questo significa che le stazioni a terra non devono cambiare il puntamento delle proprie antenne ricetrasmittenti per comunicare con il satellite e riduce quindi la complessità di queste stazioni.
L’idea è altamente sperimentale ed è stata accolta inizialmente con parecchio scetticismo, ma negli anni successivi diventerà un caposaldo delle telecomunicazioni via satellite.
Syncom 1 ha vita breve: cinque ore dopo il lancio, il suo motore a razzo si accende per accelerarlo fino alla sua orbita operativa (il vettore Delta-B lo ha inserito in un’orbita ellittica temporanea), ma a quel punto viene perso il contatto radio.
I satelliti successivi della stessa serie avranno maggiore fortuna:
Syncom 2 volerà cinque mesi più tardi e la sua missione sarà un
successo; Syncom 3 verrà lanciato ad agosto del 1964 e diventerà il
primo satellite geostazionario vero e proprio, ossia collocato su un’orbita
di 24 ore situata sul piano equatoriale, e trasmetterà con pieno successo immagini televisive e altri
segnali radio.
Fonti: NASA; Boeing; Gunter's Space Page; NHO.