1996/02/22 - Decollo Shuttle (STS-75), “satellite al guinzaglio” e due italiani nello spazio

Decollo dello Shuttle per la missione STS-75, con a bordo il comandante Andrew Allen, il pilota Scott Horowitz, gli specialisti di missione Jeffrey Hoffman, Maurizio Cheli, Claude Nicollier e Franklin Chang-Diaz, e lo specialista del carico Umberto Guidoni.

Foto ufficiale dell’equipaggio della missione STS-75: da sinistra, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Scott Horowitz, Andrew Allen, Jeffrey Hoffman, Franklin Chang-Diaz e Claude Nicollier.

Lo scopo principale della missione è sperimentare di nuovo il Tethered Satellite System, un satellite che viene rilasciato ma rimane collegato allo Shuttle da un cavo lungo circa 20 km allo scopo di generare energia attraversando il campo magnetico terrestre; la corrente elettrica viene effettivamente generata, ma è tale da fondere il cavo a causa di un difetto di fabbricazione. 

Una variante della foto ufficiale (ASI).

È la prima volta che due astronauti italiani sono nello spazio contemporaneamente. È anche la prima volta che viene usato in orbita un sistema operativo basato sul kernel di Linux, che viene installato su uno dei laptop di bordo per far funzionare un programma Unix concepito in origine per i server DEC Alpha.

Fonti: NASA; ESA; ESA.